25 – 27 febbraio 1917: Roma, conferenza nazionale del Psi. Si evidenzia la divisione fra riformisti e intransigenti. Solo l’approvazione di un ordine del giorno proposto da Costantino Lazzari riesce ad evitare la frattura. I riformisti, pur mantenendo la condanna di principio della guerra, si sono impegnati dopo la nomina di Vittorio Emanuele Orlando a ministro degli interni in un’azione di collaborazione indiretta con lo Stato in ambito assistenziale per tutelare le condizioni materiali e morali dei lavoratori. Per contro, nella corrente intransigente si è andata accentuando la tendenza rivoluzionaria, sempre più frequentemente designata come massimalista perché esige l’attuazione del programma “massimo” e si oppone agli obiettivi gradualistici dei riformisti. Principali leader dei massimalisti sono Giacinto Menotti Serrati, direttore dell’Avanti!, il torinese Francesco Barberis e il napoletano Amadeo Bordiga
https://sites.google.com/site/ storiadelmovimentooperaio/ cronologia/1917
25 – 27 febbraio 1917: Roma, conferenza nazionale del Psi. Si evidenzia la divisione fra riformisti e intransigenti. Solo l’approvazione di un ordine del giorno proposto da Costantino Lazzari riesce ad evitare la frattura. I riformisti, pur mantenendo la condanna di principio della guerra, si sono impegnati dopo la nomina di Vittorio Emanuele Orlando a ministro degli interni in un’azione di collaborazione indiretta con lo Stato in ambito assistenziale per tutelare le condizioni materiali e morali dei lavoratori. Per contro, nella corrente intransigente si è andata accentuando la tendenza rivoluzionaria, sempre più frequentemente designata come massimalista perché esige l’attuazione del programma “massimo” e si oppone agli obiettivi gradualistici dei riformisti. Principali leader dei massimalisti sono Giacinto Menotti Serrati, direttore dell’Avanti!, il torinese Francesco Barberis e il napoletano Amadeo Bordiga
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